"La Corte all'Infinito"

L’APS Ràreca è promotrice, a Castiglione del Genovesi, dell’azione di riqualificazione socio-culturale dell’area denominata Casa della Calce (di sopra) nell’ambito della più vasta iniziativa di rigenerazione urbana e sociale del borgo, dal nome Castiglione in Arte, ovvero la valorizzazione degli spazi comuni, la percezione del valore della propria storia e dell’importanza della custodia dei luoghi dell’abitare.

L’iniziativa prevede la realizzazione di murales e installazioni artistiche sulle pareti di abitazioni private, al fine di donare alla comunità un ulteriore angolo di Castiglione del Genovesi, esteticamente più attraente per i suoi abitanti che favorisca future attività volte all’inclusione, socializzazione e aggregazione, nonché suscitare l’interesse di un numero sempre maggiore di "cittadini temporanei" in visita per scoprire e vivere il Borgo Genovesi in tutte le sue bellezze nascoste e i suoi scorci, ricchi di storie e aneddoti, quale patrimonio immateriale meritevole di memoria.

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L’attività, intitolata La Corte all’Infinito verrà realizzata dal 13 al 18 giugno 2022 e vuole essere un altro tassello per la costruzione del "Borgo dell’Economia Civile", in piena continuità con quanto già realizzato nel 2018 con la “Piazza della Felicità” e nel 2021, con l’iniziativa “Pizzicarte” nel rione Pizzi e in relazione a quanto si sta già apportando per la costituzione dell'Ecomuseo dei Picentini: Le terre della felicità.

Questo terzo intervento di rigenerazione urbana trova ispirazione in Giacomo Leopardi, che come A. Genovesi, ha saputo innovare e anticipare rivoluzioni di pensiero durante il periodo dell’illuminismo e nel suo diario personale dello “Zibaldone”, è possibile percorrere il suo concetto di felicità, per alcuni aspetti affine a quelli degli insegnamenti dell’Abate economista, che infatti citava, per altri aspetti invece in contrapposizione, in quanto più coincidente con piaceri materiali, sensibili, non astratti e che quindi l’uomo può trovare la propria felicità attraverso la lente dell'immaginazione, che diventa la vera forza capace di superare gli ostacoli che ogni individuo ha davanti a sé, di fargli oltrepassare le barriere che ostacolano la sua vista, esteriore e soprattutto interiore.

Pertanto, con il potere vivificante dell’arte e della poesia, si vuole realizzare “La Corte all’Infinito”, come un dialogo immaginato tra i due illustri, e quindi un percorso letterario e filosofico tra il pessimismo cosmico leopardiano e l’ottimismo genovesiano dato sicuramente dallo spirito solidaristico tipico della comunità castiglionese dalla quale proveniva.